“Chi fa terapie alternative renda pubblici i dati” gli scienziati: genitori, diffidate dei nuovi Di Bella

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Alla Convention biennale di Telethon l’argomento di discussione è Stamina. “Non ci fanno vedere i loro pazienti”

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Riva del Garda (Trento) – “Ma se questo professore ha trovato una cura miracolosa, perché non la mette a disposizione di tutti, facendo analizzare il metodo da chi è competente? Così eviteremmo di mettere a rischio la salute dei bambini”. La mamma di un ragazzo con una malattia degenerativa del sistema nervoso, confusa, ha scritto a Bruno Dallapiccola, direttore dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. La sua costernazione è condivisa da Renato pocaterra, che ha una figlia colpita da Atrofia Muscolare Spinale. “La disperazione di noi genitori è grande. Il bisogno di credere in qualcosa si fa sentire quotidianamente. Ma con quale diritto diamo il consenso sul corpo dei nostri bambini a sperimentazioni che non hanno alcun riscontro? Forse la loro vita vale meno perché sono malati? Il loro destino è morire e quindi possiamo permetterci di altare ogni regola?”. Come un fiume che va al mare, la convention biennale di Telethon conclude la sua prima giornata affrontando un macigno che è sullo stomaco di tutti, genitori e ricercatori: il metodo Stamina, che promettendo di curare un ampio ventaglio di malattie con la somministrazione di non meglio precisate “cellule staminali mesenchimali”…leggi l’articolo

fonte: laRepubblica

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